Le bevande hanno un impatto sulla nutrizione e devono essere incluse nell’eleborazione di un’ alimentazione coerente con il paziente. Le bevande sono liquidi adatti al consumo umano. Tra le bevande, la più corretta è sicuramente l’acqua, elemento indispensabile per la vita più del cibo. La tradizione alimentare e le abitudini ad associare altro alla dieta ampliano il termine riferendolo a tutte le bevande non alcoliche e a quelle alcoliche. Molte bevande vengono preparate con una dose concentrata di alimento diluita con acqua normale e denominate bibita. Le bibite si distinguono in non gassate o gasate se preparate con acqua satura di anidrite carbonica. Nelle tradizioni alimentari di molti paesi il pasto può essere accompagnato da bevande alcoliche come vino, birra, aperitivi, digestivi, drink o superalcolici. Alcune persone hanno l’abitudine di assumere latte o tisane come bevande sopratutto a colazione, talvolta anche il pomeriggio e a cena. Le esigenze mediche in dieta richiederebbero di bere solo acqua. L’ alimentazione a livello umano è però imperniata anche su esigenze di comunicazione, socializzazione e compensazione emotiva tali da modificare spesso il corretto rapporto con il cibo. Il Pral e il Carico Glicemico GL delle singole bevande sono da conteggiare nelle sequenze nutrizionali elaborate in dieta per il singolo paziente. Il fatto che assunte in forma liquida non modifica la loro natura che dipende ampiamente dagli ingredienti e alle procedure di preparazione è preparato. Nel singolo caso si determinano notevoli differenze dei valori raggiungibili. Per un’ alimentazione coerente le bevande sono da considerare insieme agli alimenti, alla valutazione bioimpedenziometrica della composizione corporea e alla situazione clinica del paziente.
I valori indicati per le bevande sono convenzionalmente trascritti nella formula:
PORZIONE in grammi \ GLICEMIC LOAD \ POTENTIAL RENAL ACID LOAD:
LATTE: 125 \ 3 \ +1,1
LATTE SCREMATO: 125 \ 4 \ +0,7
LATTE CON CIOCCOLATO: 125 \ 13 \ +2,4
ORZO NON ZUCCHERATO: 30 \ 0 \ +2,5
ORZO ZUCCHERATO: 30 \ 6 \ +2,5
CAFFE NON ZUCCHERATO: 30 \ 0 \ -1,8
CAFFE ZUCCHERATO: 30 \ 15 \ -1,8
SUCCO DI FRUTTA: 125 \ 12 \ -2,9
TE NON ZUCCHERATO: 160 \ 0 \ -0,3
TE ZUCCHERATO: 160 \ 6 \ -0,3
VINO: 130 \ 10 \ -1,8
BIBITE ANALCOLICHE: 125 \ 19 \ -2,9
BEVANDE ALCOLICHE: 125 \ 10 \ -1,8
BIRRA: 350 \ 7 \ +0,2 (Dati estratti dal portale Dinu.it)
Generalmente l’introduzione di bevande ad alto carico glicemico è scarsamente indicata nelle ore serali e sono da preferire quelle a basso valore di PRAL positivo oppure alto valore di PRAL negativo. L’elaborazione per il singolo caso di un’ alimentazione coerente con inclusione delle bevande assunte deve essere riservata a personale medico dopo valutazione bioimpedenziometrica della composizione corporea del soggetto esaminato e delle sue condizioni cliniche. Una volta stabilita un’ alimentazione coerente non è opportuno usare questa tabella per stabilire varianti. Senza un’elaborazione strumentale dei dati e soprattutto senza considerare altre variabili dell’ alimentazione, le approssimazioni “ fai da te” possono stravolgere gli obiettivi del medico nutrizionista. La tabella è indicativa delle variabili Carico glicemico e Pral esaminate per le bevande utilizzato in alimentazione coerente serve per promuovere la conoscenza dei parametri utilizzati.
L’ alimentazione è per molti pazienti lo strumento iniziale per la cura di molti disturbi. L’ alimentazione prescritta dal medico non è uguale per tutti i pazienti, ma richiede una personalizzazione coerente con la storia clinica e l’analisi di composizione corporea espressa dal singolo. Una delle caratteristiche fondamentali del trattamento tramite una alimentazione orientata alla nutrizione clinica è dunque la rilevazione strumentale dei parametri metabolici del soggetto preso in esame.
Alimentazione a Roma
Un alto livello di precisione ed efficienza nella valutazione della funzione metabolica permette di definire le condizioni di benessere ottenibili tramite alimentazione coerente per il paziente. La nutrizione clinica è un approccio all’ alimentazione basato sul calcolo del carico glicemico, i valori nutrizionali degli alimenti e la loro risposta sull’equilibrio acido base. Il calcolo del carico glicemico o GL Glicemic Load di un alimento è in grado di prevedere la risposta glicemica e quell’insulinemica dell’organismo in seguito alla sua assunzione. Questo fattore dipende dalla qualità dei carboidrati contenuti nell’alimento e in particolare dalla rapidità con cui questi possano essere digeriti. L’ alimentazione in nutrizione clinica si valuta tramite un esame strumentale l’andamento della curva glicemica e il carico di acidità renale nelle ventiquattro ore in seguito all’assunzione di un alimento o di un pasto complesso. L’ alimentazione in nutrizione clinica può essere associata a trattamento con agopuntura e omeopatia. Il trattamento di una malattia tramite alimentazione corretta in pazienti sottoposti a agopuntura e omeopatia, può essere parte di una gestione integrata del paziente. La prescrizione di una alimentazione corretta in terapia non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale. Al contrario l’ alimentazione corretta a stabilisce con tutte le forme di medicina una virtuosa sinergia e un’opportunità anche a livello di prevenzione.