L’ alimentazione e i disturbi vaghi e aspecifici possono essere interconnessi. I disturbi vaghi e aspecifici noti anche come MUS Medically Unexplained Symptoms sono posti in relazione ad una reazione che precede gli eventi clinici conclamati e posta in relazione allo stili di vita, ai conflitti patiti e all’ alimentazione pratica. Lo studio dei singoli disturbi aiuta alla comprensione degli intimi legami tra nutrizione e MUS.
1) STANCHEZZA:
La stanchezza è un disturbo vago e aspecifico frequente. Segnala la perdita di un corretto rapporto tra le masse con retroazioni ormonali tali da costituire un segnale biologico rilevante anche se non specifico. Ovviamente la valenza della stanchezza come MUS Medically Unexplained Symptoms è tale quando si tratta di una condizione ripetuta nel tempo, immotivata e non alleviata dal sonno e dal riposo. Infatti, una stanchezza quale conseguenza di lavoro e surmenage non si può considerare un disturbo, ma una riposta. Anche un conflitto che determina un risentito emotivo significativo può culminare in una risposta astenica. Infine una alimentazione errata può contribuire al sintomo, stanchezza che come segno aspecifico di alterazione nella composizione corporea precede talvolta anche anni l’ingresso in un evento clinico specifico. L’astenia può accompagnare un rapporto scorretto tra massa magra, massa grassa, idratazione e matrice. Una massa grassa eccessiva percentualmente, si comporta come un carico sulla massa magra, determinando oltre una certa soglia, la comparsa di stanchezza e perdita di efficienza. In soggetti con alimentazione errata inoltre si può anche determinare l’inversione del feed back negativo tra tasso di cortisolo e produzione di CRH. L’eccessiva concentrazione di cortisolo secondaria a alimentazione errata e\o risentito emotivo causa l’attivazione dei recettori nell’amigdala. Tale situazione si verifica quando i recettori d’ippocampo e ipotalamo sono già saturati. A ogni altro aumento non segue più feed back negativo bensì uno stimolo alla produzione di CRH con perdita del ritmo fisiologico circadiano. Una alimentazione coerente con i ritmi nutrizionali e dei carichi quantitativi e qualitativi alla circadianità del corretto alimentarsi incide sul sintomo aspecifico ma molto diffuso della stanchezza e astenia.
2) TERMOREGOLAZIONE:
La freddolosita o esagerata intolleranza al freddo è un disturbo vago e aspecifico frequente. Questa condizione segnala la perdita di un corretto rapporto tra le masse corporali con retroazioni ormonali tali da costituire un segnale biologico rilevante anche se non specifico. Ovviamente la valenza della freddolosita o alterata termoregolazione come MUS Medically Unexplained Symptoms è tale quando si tratta di una condizione ripetuta nel tempo, immotivata e non alleviata da adeguato abbigliamento. Il paziente che lamenta una difficoltà nell’adattamento verso temperature ambientali sub ottimali è spesso coinvolto da tempo in ritmi nutrizionali alterati. Sia l’infiammazione cronica che il cortisone endogeno elevato contribuiscono al disturbo determinando una diminuzione della attività ipofisaria e della attività ipotalamica. Un ipotiroidismo subclinico ovvero con valori stabili al livello basso della norma coincide con disturbi della termoregolazione. Il paziente inizia a coprirsi maggiormente dei propri consimili usando abbigliamento maggiormente protettivo nei confronti del freddo. Durante questa lunga fase di adattamento al deficit di termoregolazione tramite varie strategie di climatizzazione e tecnologia nell’ abbigliamento il sintomo freddolosita può passare inosservato per molti anni. Solo quando le strategie indicate non sono più soddisfacenti il paziente si rivolge al medico lamentando freddolosita eccessiva. Essendo un sintomo aspecifico non viene generalmente associato ad una diagnosi clinica corretta fino al momento nel quale il paziente sviluppa una patologia specifica. L’arco temporale complessivo nel quale molto può essere fatto a livello di alimentazione è dunque lunghissimo e i pazienti con freddolosita che risolvono il sintomo sono generalmente molto grati. La nutrizione clinica con adeguamento correttivo dei ritmi circadiani nutrizionali, dei carici quantitativi incide sul sintomo aspecifico ma molto diffuso della sensazione di freddo o freddolosita.
3) INSONNIA:
L’insonnia è un disturbo diffuso e in costante aumento nella popolazione europea e nordamericana. I disturbi del sonno appartengono ai MUS Medically Unexplained Symptoms. I farmaci induttori del sonno e sedativi, infatti, quelli di maggior consumo. Le cause dell’insonnia sono molteplici e certamente tra le stesse bisogna citare gli alterati ritmi alimentari.Alimentazione e disturbi vaghi o MUS L’alimentazione e disturbi del sonno possiedono una relazione intima non sempre impiegata nel trattamento dell’insonnia e delle patologie del sonno. L’uomo ha alle spalle un lungo percorso evolutivo con adattamenti ormonali e alimentari idonei alla circadianità delle fasi del riposo e dell’attività. Un predatore diurno necessità di un forte apporto di zuccheri nella prima fase del giorno per far fronte ad attività fisica intensa. Al contrario le proteine saranno maggiormente necessarie la sera per i processi di riparazione e rigenerazione tissulare notturni. Un predatore notturno al contrario possiede un adattamento evolutivo tale da invertire vantaggiosamente questi rapporti. Gli ultimi cento anni di storia umana con lo sviluppo industriale e soprattutto con la luce elettrica ha, di fatto, trasferito la fase di attività umane in ore destinate dall’adattamento biologico al riposo. Anche l’alimentazione carica di carboidrati è trasferita spesso con lo stesso principio nelle ore pomeridiane e serali, alterando le corrette retroazioni ormonali favorevoli per il sonno. L’alterazione dei corretti feedback ormonali evidenzia un’importante correlazione tra ritmi alimentari scorretti e disturbi del sonno. Un’inversione del feed back negativo tra tasso di cortisolo e produzione di CRH costituisce, infatti, il nesso tra alimenti e disturbi del sonno. L’eccessiva concentrazione di cortisolo secondaria a nutrizione errata oltre che da stress emotivo causa l’attivazione dei recettori nell’amigdala. Tale situazione si verifica quando i recettori d’ippocampo e ipotalamo sono già saturati. A ogni ulteriore aumento non segue più feedback negativo bensì uno stimolo alla produzione ulteriore di CRH con perdita del ritmo fisiologico circadiano. La conseguenza è la diminuzione e scomparsa dello Slow Wave Sleep, risvegli notturni e disturbi del sonno. L’ alimentazione coerente interviene nei disturbi del sonno tramite sequenze nutrizionali idonee a ristabilire il corretto rapporto tra il delicatissimo equilibrio ormonale. Un’alimentazione che rispetti la circadianità delle funzioni biologiche è la premessa per un sonno profondo e ristoratore. L’ alimentazione coerente con l’ organizzazione circadiana delle funzioni biologiche dovrebbe precedere qualsiasi medicazione dell’ insonnia. L’ alimentazione coerente è in grado di migliorare il sonno senza assunzione di alcun medicinale.
4) ANSIA:
L’ ansia è un campo emozionale connesso a conflitti biologici implicanti la sopravvivenza. La soluzione del conflitto biologico sottostante rappresenta pertanto anche la conclusione più semplice della sofferenza ansiosa. L’ansia appartiene anche ai disturbi vaghi e aspecifici denominati in lingua anglosassone MUS Medically Unexplained Symptoms . L’ alimentazione assume però a proposito della problematica ansiosa un ruolo di modulazione non secondario. La sopravvivenza è, infatti, intimamente connessa a memorie o attuali problematiche di fame. I nostri antenati combattevano nella lotta per la sopravvivenza i predatori di umani e la fame. Memorie della strategia di sopravvivenza vincente sono trasmesse nelle generazioni. Ansia e alterazioni dell’appetito sono pertanto intimamente interconnesse. La loro connessione è allocata nelle parti più antiche del sistema nervoso centrale, dove risiedono gli istinti. In caso di stress questi centri nervosi sono sollecitati a una risposta. Nell’uomo moderno l’appetito ansioso sia esuberante sia mancante è in relazione a conflitti emotivamente risentiti come esposizione a predatore o a fame. Il sistema di reazione allo stress consiste nella stimolazione dell’asse HPA e del sistema nervoso simpatico. Questa risposta simpatica ed endocrina è caratterizzata da aumento della frequenza cardiaca, alterazione della termoregolazione e l’inibizione della secrezione d’insulina. Il rilascio a livello cerebrale di CRH nell’ipotalamo e noradrenalina nel locus coeruleus è la risposta allo stress che comporta oltre alla stimolazione delle surrenali e all’instaurazione di un rapporto sfavorevole tra secrezione di cortisolo e DHEA, l’inibizione della secrezione d’insulina. Tali interazioni coinvolgono anche l’amigdala mediatrice della memoria emotiva e degli stati di paura e ansia. Un’alimentazione corretta secondo le retroazioni ormonali indicate oltre a comportare un equilibrio di carichi e pertanto benessere fisico, determina anche equilibrio ormonale. Tale condizione corrisponde a una pacificazione dell’ ansia. Il paziente che applica una alimentazione, corretta da rapporti glicemici commisurati alla circadianità del cortisolo e soprattutto che non perde massa magra soffre meno di ansia. I conflitti affrontati nella vita sono sempre gli stessi, ma la capacità emotiva di gestire tali conflitti è implementata. L’ alimentazione e l’ ansia sono interconnessi da rapporti ormonali precisi a volte favorevoli a volte meno. L’ alimentazione coerente può ristabilire tali rapporti favorendo tramite i feedback ormonali anche uno stato di equilibrio emotivo.
5) FAME: ( fame eccessiva o inappetenza)
La fame appartiene ai disturbi vaghi e aspecifici denominati in lingua anglosassone MUS Medically Unexplained Symptoms I disturbi dell’appetito sono frequenti e spessa causa di disagio durante trattamenti medici basati anche su una alimentazione corretta. Molti pazienti hanno momenti di fame eccessiva che generalmente terminano in un carico alimentare non proporzionato al fabbisogno e fuori orario. Lo stesso paziente può patire nell’arco di una giornata un momento opposto ovvero di appetito insufficiente comporta assunzione di un carico alimentare non bastevole. Mentre l’animale possiede un appetito naturale ovvero un indicatore preciso e affidabile del fabbisogno, l’uomo che ha alterato i ritmi alimentari corretti non esprime sempre un’ alimentazione proporzionata alle reali esigenze metaboliche e comportamentali. Anche difficoltà emotive interferiscono nell’appetito naturale. Il neonato umano riceve talvolta latte al posto delle cure parentali in caso di disagio codificando con tale comportamento una reazione automatica che connette intimamente disagio e alimentazione. Anche il rifiuto dell’ alimentazione in caso di disagio può derivare dalla risposta automatizzata dal neonato in caso una proposta alimentare non richiesta. La corretta alimentazione ovvero l’introduzione di alimenti commisurati all’orario di assunzione e al reale fabbisogno energetico ha come obiettivo il ristabilire l’insorgenza di un appetito naturale. Spesso i ritmi alimentari praticati sono induttivi di momenti d’iperglicemia cui segue per attivazione di una risposta insulinemica una successiva ipoglicemia reattiva. Durante le iperglicemie l’appetito è diminuito, mentre durante le ipoglicemie può divenire irrefrenabile. Le alterazioni dei corretti rapporti di carico glicemico sono anche dovute al trasferimento dei rapporti sociali connessi ad alimentazione nelle ore serali. Questo trasferimento comporta spesso un’alimentazione ricca di carboidrati nelle ore serali. L’iperglicemia serale che ne deriva comporta un’attivazione di risposta insulinemica non fisiologica per l’orario nel quale avviene. Al contrario si diffonde sempre per motivi culturali l’abitudine di assumere a colazione un carico di carboidrati risibile se confrontato alla reale giornata di lavoro. Talvolta la colazione si esprime solo con un caffè. Mangiare richiede tempo e la mattina è spesso configurata da ansia di arrivare in tempo agli innumerevoli appuntamenti della vita. Queste alterazioni del corretto carico di nutrienti e la perdita di una circadianità naturale comportano elevazioni d’insulina e successive retroazioni sul cortisolo, l’ormone dello stress. Le montagne russe dei feedback ormonali che ne derivano espongono il paziente ad alterazioni dello stimolo naturale dell’appetito o per eccesso o per difetto. L’appetito diviene in tale situazione protratta nel tempo un appetito patologico. L’ alimentazione coerente è in grado di ricostruire la corretta sequenza nutrizionale del paziente favorendo il recupero di un appetito naturale. Questa condizione è la premessa per l’adeguamento del paziente al regime nutrizionale corretto che altresi è subito come imposto e faticoso.
6 )STOMACO:
L’acidità, la difficoltà digestiva e il gonfiore di stomaco sono disturbo vaghi e aspecifici frequenti. Queste condizioni cliniche implicanti lo stomaco segnalano la perdita di un corretto rapporto tra le masse corporali con retroazioni ormonali tali da costituire un segnale biologico rilevante anche se non specifico. Ovviamente la valenza della sintomatologia di stomaco come appartenente ai disturbi vaghi e aspecifici MUS Medically Unexplained Symptoms è tale quando si tratta di una condizione ripetuta nel tempo, talvolta in grado di costringere il paziente all’uso e\o abuso di farmaci. I farmaci in caso di difficoltà digestiva, gonfiore o acidità devono essere intesi come una cura e non come una medicazione permanente. Le cause legate all’ alimentazione dei MUS di stomaco sono molteplici e producono spesso nel paziente una coazione a ripeterle nonostante l’insorgenza della sintomatologia. Il paziente affetto MUS Medically Unexplained Symptoms di stomaco prima di assumere medicinali per il trattamento dei suoi disturbi dovrebbe però correggere innanzitutto la sua alimentazione. L’indagine bioimpedenziometrica sulla composizione corporale del paziente è indicativa di quali aspetti della dieta praticata possono determinare la sintomatologia di stomaco. La motivazione più frequente dei disturbi indicati è la perdita assoluta o relativa di massa magra. Tale condizione coincide con la riduzione dell’idratazione totale dell’organismo (Total Body Water in discesa) e la perdita dei sistemi tampone connessa. Il paziente in queste condizioni subisce una scarsa attivazione dell’attività enzimatica digestiva con la conseguente comparsa di MUS di stomaco. L’acidità di stomaco può in tali condizioni essere anche l’espressione di una compensazione metabolica nella perdita dei sistemi tampone operata attraverso una dieta acidificante o a PRAL positivo (Potential Renal Acid Load). L’esagerata attenzione nella pubblicità al calcolo delle calorie riguardo all’assunzione di cibo coincide, infatti, con una diffusa ignoranza sull’importanza dell’equilibrio acido- base connesso alla nutrizione. Proprio quest’ultimo parametro è però quello rilevante in caso di sintomatologia aspecifica di stomaco. L’ alimentazione in nutrizione clinca è in grado tramite una valutazione strumentale di elaborare la curva della risposta glicemica e la curva del PRAL Potential Renal Acid Load nelle ventiquattro ore. Questi parametri sono fondamentali per elaborare sequenze nutrizionali personali idonee a ristabilire un equilibrio tra cibi acidificanti e basificanti inducendo un’attivazione enzimatica e il recupero dei sistemi tampone persi. L’acidità, la difficoltà digestiva e il gonfiore di stomaco possono essere recuperati attraverso le sequenze nutrizionali personali elaborate dalla nutrizione clinica.
7) STIPSI :
La stipsi o stitichezza è un disturbo vago e aspecifico, frequente. Questa condizione segnala la perdita di un corretto rapporto tra le masse corporali con retroazioni ormonali tali da costituire un segnale biologico rilevante anche se non specifico. Ovviamente la valenza della stipsi o stitichezza come MUS Medically Unexplained Symptoms è tale quando si tratta di una condizione ripetuta nel tempo, talvolta tale da costringere il paziente all’uso e o abuso di lassativi. Questi purtroppo donano al paziente un sollievo transitorio e illusorio. Le cause della stipsi connesse a alimentazione sono molteplici e producono spesso nel paziente una coazione a ripeterle nonostante l’insorgenza della sintomatologia. Il paziente affetto da stitichezza prima di assumere medicinali per il trattamento del suo disturbo dovrebbe correggere le sua alimentazione. L’indagine bioimpedenziometrica sulla composizione corporale del paziente è indicativa di quali aspetti della nutrizione possono determinare la stipsi. Il corpo umano è composto tra il 60 e il 70 % di acqua. Questa proporzione non è certamente causale, giacché corrisponde sul pianeta al rapporto tra masse continentali e oceani. La diagnostica bioimpedenziometrica è in grado di misurare sul singolo paziente l’effettivo rispetto di queste proporzioni biologiche. Il parametro è denominato TBW ovvero Total Body Water indica la percentuale d’acqua rispetto alla massa corporale totale. I valori di TBW troppo bassi incidono sulla funzione dell’intestino crasso determinando stipsi. Il colon assolve, infatti, a molte funzioni tra le quali anche quella di risparmio idrico richiamando acqua dal bolo fecale quando l’assunzione di acqua è non bastevole al fabbisogno soggettivo giornaliero. La diagnostica bioimpedenziometrica con la valutazione precisa del Turn Over idrico giornaliero suddiviso per comparto urinario, respiratorio e traspiratorio, permette una rilevazione strumentale utile al paziente affetto da stipsi. Nell’ alimentazione corretta tramite nutrizione clinica oltre il rapporto corretto tra introduzione d’acqua e fabbisogno soggettivo d’acqua, anche altri parametri entrano nella valutazione alimentare della stipsi. In particolare il fabbisogno di verdure, l’equilibrio corretto di cibi acidificanti e alcalini, la circadianità dei ritmi d’introduzione del cibo e le carenze sono oggetto di osservazione. Tutti questi parametri concorrono alla riduzione della stipsi senza ricorrere a farmaci lassativi. La possibilità di tale una alimentazione coerente della stipsi o stitichezza deve essere valutata da un medico e sopratutto è necessario considerare anche malattie organiche che necessiterebbero oltre alla nutrizione clinica anche di altri supporti terapeutici.
9) COLITE:
La colite è uno dei disturbi più frequente associabile a cause fisiche nutrizionali e psichiche. Il colon è un fine sismografo dell’attività emozionale del soggetto. La colite e i suoi sintomi sono talmente diffusi da esser inclusi nella lista della sintomatologia vaga e aspecifica. Questa condizione dell’intestino segnala la perdita di un corretto rapporto tra le masse corporali con retroazioni ormonali tali da costituire un segnale biologico rilevante anche se non specifico. Ovviamente la valenza della colite come MUS Medically Unexplained Symptoms è tale quando si tratta di una condizione ripetuta nel tempo, talvolta tale da costringere il paziente all’uso e o abuso di farmaci sintomatici. Questi purtroppo donano al paziente un sollievo transitorio e illusorio. Le cause connesse all’ alimentazione della colite sono molteplici e producono spesso nel paziente una coazione a ripeterle nonostante l’insorgenza della sintomatologia. Il paziente affetto da colite prima di assumere medicinali per il trattamento del suo disturbo dovrebbe correggere le sua alimentazione. L’indagine bioimpedenziometrica sulla composizione corporale del paziente è indicativa di quali aspetti della sua alimentazione possono determinare la colite. Il corpo umano è composto tra il 60 e il 70 % di acqua. Questa proporzione non è certamente causale, giacché corrisponde sul pianeta al rapporto tra masse continentali e oceani. La diagnostica bioimpedenziometrica è in grado di misurare sul singolo paziente l’effettivo rispetto di queste proporzioni biologiche. Il parametro è denominato TBW ovvero Total Body Water indica la percentuale d’acqua rispetto alla massa corporale totale. I valori di TBW troppo bassi incidono sulla funzione dell’intestino crasso determinando stipsi. Il colon assolve, infatti, a molte funzioni tra le quali anche quella di risparmio idrico richiamando acqua dal bolo fecale quando l’assunzione di acqua è non bastevole al fabbisogno soggettivo giornaliero. La diagnostica bioimpedenziometrica con la valutazione precisa del Turn Over idrico giornaliero suddiviso per comparto urinario, respiratorio e traspiratorio, permette una rilevazione strumentale utile al paziente affetto da stipsi. Nell’ alimentazione corretta tramite la nutrizione clinica oltre a considerare il rapporto tra introduzione e fabbisogno d’acqua si valutano anche tutti gli altri parametri della colite. In particolare il fabbisogno di verdure, l’equilibrio corretto di cibi acidificanti e alcalini, la circadianità dei ritmi d’introduzione del cibo e le carenze sono oggetto di osservazione. Spesso uno sbilanciamento del PRAL Potential Renal Acid Load determina una diminuzione dell’attività enzimatica con conseguente mal digestione e alterazione del transito nel colon. Tutti questi parametri concorrono alla riduzione della colite senza ricorrere a farmaci . La possibilità di tale una terapia con alimentazione della colite deve essere valutata da un medico e sopratutto è necessario considerare anche malattie organiche che necessiterebbero oltre alla nutrizione clinica anche di altri supporti terapeutici.
10) TRASPIRAZIONE:
L’alterata traspirazione ovvero la difficoltà a sudare durante l’impegno fisico appartiene ai disturbi vaghi e aspecifici. La condizione lamentata dal paziente comporta disagio è correla spesso con uno stato di prostrazione e stanchezza. Queste condizioni segnalano un ritmo nutrizionale alterato con perdita di un corretto rapporto tra le masse corporali con retroazioni ormonali tali da costituire un segnale biologico rilevante anche se non specifico. Ovviamente la valenza della sintomatologia correlata alla traspirazione come MUS Medically Unexplained Symptoms è tale quando si tratta di una condizione fastidiosa e ripetuta nel tempo. La perdita di acqua corporea (TBW, Total Body Water) può verificarsi repentinamente, e assumere proporzioni impegnative in particolare nei soggetti che praticano un’ alimentazione a PRAL Potential Renal Acid Load positivo e un carico glicemico non bilanciato all’orario di assunzione. Queste abitudini alimentari vedono inoltre un peggiorato bilanciamento di questa perdita di acqua a sfavore dell’acqua intracellulare (ICW, IntraCellular Water). La disidratazione procede parallelamente alla perdita di elettroliti, peggiorando ulteriormente il quadro complessivo. Soprattutto in un ambiente molto caldo è la popolazione anziana che si trova a correre un elevato rischio di disidratazione. Altrettanto come non è infrequente il medesimo rischio fra i bambini, particolarmente soggetti a questa problematica giacché più fisicamente attivi. Molti fattori, dalla generale inappetenza nei confronti dell’acqua, alla necessità di abituarsi a bere in misura maggiore, concorrono nel far si che in generale la grande quantità di acqua ed elettroliti persi durante la giornata non siano reintegrati.
Alla perdita di acqua totale e acidificazione tissulare segue nel tempo anche una riduzione della massa magra FFM (Fat Free Mass) e conseguente alterazione dell’asse HPA. In queste condizioni si osserva una riduzione dell’attività enzimatica e un abbassamento degli ormoni tiroidei T3 T4. Il paziente risulta allora affetto da un ipotiroidismo subclinico. Una condizione non rilevante, ma sufficiente a ridurre sensibilmente la capacità di sudare sotto sforzo. L’individuo oltre a non sudare appare in tal caso anche freddoloso. L’ipotiroidismo subclinico si evidenzia alle analisi in un dosaggio ormonale sempre ai limiti bassi della norma e con il TSH tendente al rialzo. Abitudini alimentari caratterizzate da alterazioni del corretto carico dei nutrienti e la perdita di una loro circadianità naturale comportano anche elevazioni d’insulina e successive retroazioni sul cortisolo, l’ormone dello stress. Le montagne russe dei feedback ormonali che ne derivano espongono il paziente ad alterazioni della capacità di regolare anche la variabile della traspirazione con ripercussioni sul sudore. L’ alimentazione tramite nutrizione clinica è in grado di ricostruire la corretta sequenza nutrizionale del paziente oltre al corretto equilibrio nel PRAL, favorendo in tal modo il recupero di acqua totale TBW e per retroazione ormonale una corretta funzione tiroidea. L’ alimentazione coerente evidenzia la sua azione terapeutica anche attraverso la capacità di intervenire sulla sintomatologia vaga e aspecifica alla quale appartiene la difficoltà a sudare sotto sforzo.
Una delle caratteristiche fondamentali del trattamento tramite una alimentazione orientata alla nutrizione clinica è dunque la rilevazione strumentale dei parametri metabolici del soggetto preso in esame. Alimentazione a RomaUn alto livello di precisione ed efficienza nella valutazione della funzione metabolica permette di definire le condizioni di benessere ottenibili in dieta per il paziente. La nutrizione clinica è un approccio all’alimentazione basato sul calcolo del carico glicemico, i valori nutrizionali degli alimenti e la loro risposta sull’equilibrio acido base. Il calcolo del carico glicemico o GL Glicemic Load di un alimento è in grado di prevedere la risposta glicemica e quell’insulinemica dell’organismo in seguito alla sua assunzione. Questo fattore dipende dalla qualità dei carboidrati contenuti nell’alimento e in particolare dalla rapidità con cui questi possano essere digeriti. L’ alimentazione in nutrizione clinica si valuta tramite un esame strumentale l’andamento della curva glicemica e il carico di acidità renale nelle ventiquattro ore in seguito all’assunzione di un alimento o di un pasto complesso. L’ alimentazione in nutrizione clinica può essere associata a trattamento con agopuntura e omeopatia. Il trattamento di una malattia tramite alimentazione corretta in pazienti sottoposti a agopuntura e omeopatia, può essere parte di una gestione integrata del paziente. La prescrizione di una alimentazione corretta in terapia non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale. Al contrario l’ alimentazione corretta a stabilisce con tutte le forme di medicina una virtuosa sinergia e un’opportunità anche a livello di prevenzione.