Danno epatico e fitoterapia
La fitoterapia è utile nel trattamento di alcune forme di danno epatico con rimedi naturali e caratterizzati da elevata tollerabilità. La maggior parte dei farmaci chimici è, metabolizzata proprio dal fegato. Molti di questi, pur necessari nella terapia sono in grado di produrre danno epatico. Un’integrazione tramite fitoterapia nel danno epatico rappresenta un ottimo supporto naturale soprattutto nel caso in cui si ha necessità di somministrare una terapia farmacologica. Spesso i farmaci sono prescritti per plurime patologie costringendo sopratutto il paziente anziano a polifarmacoterapia. Quest’ultima situazione è particolarmente impegnativa per il funzionamento epatico. Il danno epatico indotto da farmaci rappresenta fino al 7% di tutte le reazioni avverse che possono manifestarsi in seguito a farmacoterapia.
Le manifestazioni più frequenti del danno epatico sono insufficienza epatica, epatite, colestasi, steatosi, cirrosi e neoplasia. Queste malattie non sono ovviamente causate solo da polifarmacoterapia, ma ognuna ha cause specifiche. Tutte sono però sono aggravate da uso e abuso di farmaci. Il fegato svolge molte funzioni nel nostro organismo essendo sede di sintesi, trasformazione, detossificazione e stoccaggio di numerose sostanze biologiche. Si tratta di un organo costantemente esposto a danni e ha importanza notevole nei processi di detossificazione Mantenerlo in buono stato attraverso uno stile di vita corretto che eviti gli eccessi alimentari e l’eccessiva assunzione di alcolici è importante ma molto spesso non sufficiente. Il fegato assolve numerose e importanti funzioni.
Un corretto stile di vita e un’ alimentazione coerente sono consigliabili oltre alla somministrazione di fitoterapia per trattare o prevenire danno epatico. Spesso nei soggetti affetti danno epatico si somministra la curcuma longa che presenta forti attività antiossidanti ed epatoprotettive. La curcuma è in grado di prevenire il danno ossidativo grazie alle sue proprietà anti-ossidanti. La curcuma possiede un marcato effetto epatoprotettivo. La curcumina è un componente estratto dalle radici di curcuma. L’artemisia vulgaris, usata dalla tradizione popolare per i disturbi epatici è un valido supporto alla corretto funzionamento del fegato. La cicoria ha diverse proprietà tra cui quella di abbassare la glicemia, i lipidi, ridurre l’acido urico e ha anche un’attività epatoprotettiva. Il carciofo contiene vari principi attivi protettivi del fegato ed epatostimolanti. Così pure il cardo mariano, pianta nota per il suo potere disintossicante al punto da essere usata nell’antichità come rimedio all’avvelenamento da funghi. La silimarina, contenuta nel cardo mariano, sembra avere il potere di stimolare la crescita di nuove cellule epatiche.
I rimedi di fitoterapia adottati per la cura dei pazienti hanno un ruolo importante nel trattamento di molte malattie e possono contribuire a ridurre un eventuale fabbisogno di farmaci per via sistemica. La fitoterapia richiede al medico una conoscenza profonda delle piante per poter prescrivere rimedi in terapia. La prescrizione di fitoterapia richiede, esami clinici, valutazione dei sintomi e delle cause, diagnosi, conoscenza dei rimedi adatti al paziente, conoscenza di tutte le altre forme di terapia per la quali la fitoterapia possa costituire alternativa o integrazione. Le interazioni con la nutrizione e soprattutto con ogni forma di altra terapia o patologia concomitante sono oggetto di valutazione preliminare al trattamento. L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici, oggi consultabile anche online, permettono una verifica semplice sull’operatore. La fitoterapia non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma stabilisce con esse una virtuosa sinergia.
Dott. Fabio Farello, Fitoterapia a Roma