Nel trattamento della cellulite ? utile considerare la fitoterapia per uso locale o sistemico per la elevata compatibilit? e efficienza dei rimedi. La cellulite o pi? correttamente denominata pannicolopatia edematofibrotica ? una alterazione di valore prettamente estetico nel tessuto sottocutaneo. Tale alterazione ? caratterizzata da una ipertrofia delle cellule adipose e dall’accumulo di acqua nello spazio extracellulare. Il sistema venoso e linfatico ? rallentato determinando una ritenzione e ristagno di liquidi da parte dei tessuti. Le cause della cellulite si distinguono in primarie e secondarie. Le cause primarie sono indipendenti dalla condotta nella vita come le cause genetiche l’appartenenza a un gruppo etnico, l’appartenenza al sesso femminile, il clima ambientale, la familiarit?. Le cause secondarie sono invece in parte dovute alle abitudini e allo stile di vita. Aggravano o causano la cellulite: la cattiva alimentazione, ripetere le diete, la sedentariet?, l’abuso di farmaci, lo stress, alcune malattie croniche sopratutto quelle con implicazioni ormonali, la postura e l’abbigliamento. Gi? applicando il buonsenso riguardo alle molte cause secondarie della cellulite si potrebbe fare una straordinaria prevenzione.
La cellulite si distingue morfologicamente in edematosa, fibrosa o sclerotica a secondo della prevalenza della lesione indicata. Le strategie terapeutiche pi? comuni implicano l’utilizzo dei seguenti presidi: linfodrenaggio, ionoforesi, pressoterapia, ginnastica passiva, ginnastica attiva, cura kneipp, mesoterapia, rimedi vasoattivi, alimentazione, terapia posturale, terapia antitabagica, alimentazione, nutrizione clinica e non per ultimo l’agopuntura e la mesoterapia. Il problema ccellulite omincia con l’adolescenza, periodo caratterizzato da una tempesta ormonale che segna il passaggio dall’infanzia all’et? adulta. I soggetti predisposti alla cellulite iniziano proprio in quell?et? con i primi chili in eccesso nella zona dai fianchi fino al ginocchio, una ritenzione idrica e una sofferenza circolatoria. Valutare precocemente la prevenzione e un rapido ingresso in percorsi di terapia quando necessario ? dunque consigliabile. La fitoterapia pu? essere di sostegno alla cura della cellulite sia a livello locale che sistemico. I rimedi di fitoterapia pi? frequentemente impegnati nel trattamento della cellulite sono:
Gambo d’ananas (Ananas sativus), contiene la bromelina un enzima con attivit? antinfiammatoria e antiedemigena. L?assenza di tossicit? e l’efficacia terapeutica rendono il gambo dell?ananas il prodotto di elezione nella cura di tutti gli stati infiammatori localizzati (riassorbimento degli edemi). Alcuni attribuiscono la scoperta di questa pianta a Cristoforo Colombo di ritorno dai Caraibi. Questo frutto fu chiamato pi?on dagli spagnoli, per la vaga somiglianza ad una pigna, e in inglese divenne pineapple. I portoghesi invece presero la parola nanas ( fiore, profumo) dal dialetto guaran? trasformandolo nella parola ananas, da cui derivarono i nomi italiano, francese, tedesco e olandese.
Betulla (Betula alba)
Pilosella (Hieracium pilosella), detta anche orecchio di topo. La presenza di flavonoidi come il luteoloside gli conferiscono propriet? diuretiche volumetriche, azoturiche e cloruriche risultando utile nelle situazioni edematose con ritenzione idrica, accompagnate con sovrappeso e cellulite.
Asparago (Asparagus officinalis), ha un effetto diuretico per la presenza di rutina gli viene conferita l’attivit? di rinforzo delle pareti dei capillari.
Edera (Hedera helix), il nome edera deriva dal latino ?haerere? che vuol dire ?essere attaccato?. L’edera ha propriet? antispasmodiche, espettoranti, astringenti e revulsive su cute e mucose, antinfiammatorie ed analgesiche per applicazioni sulla cute (riduce la formazione di edemi).Viene impiegata nella formulazione di creme anticellulite. Rende la pelle compatta. I suoi principi attivi sono saponine e flavonoidi che svolgono attivit? vasocostrittrici ed astringenti. I piccoli frutti (bacche nere)di questa pianta sono velenosi. L’uso sistemico pu? risultare tossico a dosi non appropriate, quindi da utilizzarsi solo su indicazione medica. L?utilizzo per via esterna invece non presenta queste controindicazioni. Tuttavia le foglie fresche possono causare dermatiti da contatto di natura allergica.
Centella ( Hydrocotyle asiatica), ? originaria dell’India e del Madagascar ? conosciuta anche con il nome di “erba della tigre” perch? si dice che le tigri la utilizzino per medicarsi le ferite. I suoi principi attivi, saponine triterpeniche quali asiaticoside e acido asiatico, agiscono preservando la struttura e la tonicit? delle pareti vasali grazie all’attivit? di stimolo della sintesi di collagene da parte dei fibroblasti.
Ippocastano ( Aesculus hyppocastanus), il suo noto principi attivo, l’escina, stimola le cellule della muscolature liscia della parete vasale agendo come antiedemigeno, aumenta il tono della muscolatura vasale svolgendo anche un’azione antinfiammatoria, inoltre inibisce l’eccessiva permeabilit? dei vasi sanguigni. Altri componenti presenti nella pianta, proantocianidine e flavonoidi, favoriscono la circolazione. I tannini svolgono un’attivit? astringente. Agendo sui processi che regolarizzano la circolazione dei liquidi, contrastano gli edemi e fluidificano il sangue favorendo il ritorno venoso che appesantirebbe i tessuto contribuendo alla formazione della cellulite.
I rimedi di fitoterapia adottati per la cura dei pazienti hanno un ruolo importante nel trattamento di molte malattie e possono contribuire a ridurre un eventuale fabbisogno di farmaci per via sistemica. La fitoterapia richiede al medico una conoscenza profonda delle piante per poter prescrivere rimedi in terapia. Anche la valutazione delle interazioni con altre forme di terapia e la loro necessit? per il paziente ? compito del medico. La prescrizione di fitoterapia richiede, esami clinici, valutazione dei sintomi e delle cause, diagnosi, conoscenza dei rimedi adatti al paziente, conoscenza di tutte le altre forme di terapia per la quali la fitoterapia possa costituire alternativa o integrazione. Quando necessaria la corretta associazione tra fitoterapia e farmacologia deve essere operata da un medico esperto di fitoterapia. Il medico valuta non solo le interazioni delle singole piante tra di loro ma sopratutto la relazione corretta con i farmaci eventualmente assunti dal paziente per altri motivi. In tal modo la cura con rimedi di fitoterapia non si contrappone alle linee guida di medicina convenzionale ma al contrario stabilisce con essa una fruttuosa cooperazione.