Scuole di omeopatia

Scuole di omeopatia

scuole
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Unicismo, pluralismo, complessismo sono le principali scuole di omeopatia diffuse tra i molti medici che praticano  questa forma di medicina. L’ omeopatia ha subito nel corso del tempo, dalla sua scoperta a oggi, numerosi evoluzioni e accrescimenti conoscitivi. Sotto il termine comunemente adottato ovvero omeopatia, rientrano al giorno d’oggi numerose metodologie, ognuna delle quali possiede un suo valore e un preciso campo di applicazione. La cure omeopatiche si distinguono in tre gruppi fondamentali, dei quali ciascuno è portatore di un metodo particolare di lavoro con il paziente:

1) Unicismo omeopatico
2) Pluralismo omeopatico
3) Complessismo omeopatico
4) Omotossicologia

Nel corso della storia della medicina questi tre metodi hanno avuto momenti di conflittualità scientifica, ma un corretto approccio al paziente richiede oggi che il medico omeopatico sia in grado di lavorare con tutti gli approcci scegliendo per il bene del paziente quello che evidenzia le migliori possibilità per il malato che ha di fronte.

Scuole di omeopatia unicista:

Si intende come tale quel metodo per il quale il medico omeopatico ricerca attraverso ilo strumento del repertorio quel rimedio che possiede nel suo campo di azione tutti i sintomi fisici, emotivi e mentali espressi dal paziente nel corso della sua vita.Il Simillimum nell’unicismo è un rimedio che il paziente assume per la sua vita per ogni evento morboso che presenta, indipedentemente dalla diagnosi clinica espressa. Il paziente assume lo stesso rimedio per la malattia esantematica della sua infanzia o per la malattia cardiovascolare della sua senescenza. Si tratta indubbiamente della forma più pura, ma anche più difficile di omeopatia. A parte il periodo finale nell’esercizio professionale del suo fondatore, S. Hahnemann, il metodo della omepatia unicista è oggi rappresentato solo dalle scuole di omeopatia sudamericane, che hanno mantenuto per la loro particolare storia, l’ortodossia del metodo originale.L’ omeopata unicista è un conoscitore sublime della materia medica omeopatica e non si lascia distrarre durante la visita dai sintomi attualmente espressi dal malato. L’ omeopata unicista ricerca quelle caratteristiche da sempre espresse dal malato nel corso della sua vita. L’ omeopatia unicista si avvale per questo di alte diluizioni omeopatiche, la cui somministrazione può indurre il famoso peggioramento iniziale, che prefigura il superamento di uno stato di conflittualità profonda del malato. Oltre alla guarigione fisica il Simillimum mira ad un radicale cambio della attitudine verso la vita del malato con una pacificazione di quella ansia esistenziale che generalmente lo accompagna.

Scuole di omeopatia pluralista:

Si intende per pluralismo il metodo per il quale l’ omeopata prescrive un rimedio per volta, ma lo cambia se cambiano i sintomi del suo malato. La ricettazione di omeopatia pluralista prevede pertanto una sequenza di diversi rimedi nel tempo, ognuno dei quali è indicato per un particolare motivo. Un omeopata pluralista prescrive a volte sulla stessa ricetta un rimedio per la costituzione del soggetto e un secondo per la attuale malattia. L’omeopatia pluralista è stata particolarmente sviluppata in Francia tra fine del dieciannovesimo e l’inizio del ventesimo secolo. All’epoca in Italia la lingua straniera più studiata e pertanto più diffusa era proprio il francese. Si trattava della lingua dei diplomatici e della cultura. Pochi erano infatti i medici con competenza linguistica tedesca. Da questa evidenza deriva che le scuole omeopatiche italiane hanno storicamente attinto proprio dal pluralismo omeopatico francese. La curiosa conseguenza di tale travaso unilaterale di cultura è che le scuole pluraliste italiane proprio per la mancanza della competenza linguistica tedesca finirono per ritenersi a torto uniciste. Gli omeopati unicisti italiani sono nella grande maggioranza dei casi solo dei pluralisti. A parte questa curiosità l’idea di somministrare più rimedi in sequenza piuttosto che uno, deriva dalla esperienza che l’unicismo puro e duro era inidoneo a trattare tutti i pazienti. Si osservano guarigioni anche miracolose però in pochissimi pazienti. Pertanto il medico omeopatico inizia con il pluralismo una strategia protesa ad aiutare anche coloro per i quali non è possibile individuare il Simillimum. Sequenze precise di rimedi similari riuscivano a guarire anche coloro che l’omepatia unicista rischiava di lasciare senza risposta.

Scuole di omeopatia complessista:

Si intende per tale la somministrazione di rimedi complessi ovvero composti da più sostanze omeopatiche singole. La sinergia di più rimedi omeopatici associati conferisce alla preparazione quella incisività della cura che i pazienti richiedono nel tempo sempre più insistentemente.I primi omeopati complessisti furono gli antroposofici. Rudolf Steiner ispiratore del metodo operò già all’inzii del ventesimo secolo, ma il complessismo arriva fino a nostri giorni come la forma più rapida e efficace di trattamento omeopatico. Con la scoperta degli antibiotici e sopratutto con la loro diffusione nel secondo dopoguerra, l’ omeopata ha ritenuto necessario aggiornare il metodo per poter concorrere con gli straordinari progressi della farmacologia allopatica pur agendo con rimedi naturali e privi di effetti collaterali connessi da sempre all’uso di farmaci anche quando efficaci. Un complesso omeopatico è un rimedio non tossico, ma capace di concorrere con la rapidità del farmaco e pertanto rappresenta la forma più moderna di trattamento.

Scuole di omeopatia  omotossicologica:

La omotossicologia è la forma culminante della omeopatia. I suoi rimedi sono multeplici e articolati. Il complesso omotossicologico è composto di numerosi omeopatici, ma supera gli stessi per la introduzione di nuovi principi attivi pur sempre omeopatizzati. Infatti nella seconda metà del secolo scorso sopratutto per il progresso delle conoscenze di biochimica, si iniziò a diluire omeopaticamente anche sostanze tossiche ambientali o catalizzatori del metabosmo umano. In seguito a tali esperienze positive si osservò che le conoscenze della allopatia permettevono di essere importate nel metodo omeopatico. La preparazione omeopatica di un farmaco permettava di sviluppare effetti curativi senza effetti collaterali. H. H. Reckeweg fù ispiratore di un metodo che giunge per la sua capacità innovativa e modernità fino al giorno d’oggi. Diluire omeopaticamente una tossina permetteva somministrandola ad un paziente di favorire il drenaggio della stessa. Microdosi omeopatiche di un tossico sono curative della intossicazione cronica dovuta allo stesso tossico. I rimedi della omotossicologia sono articolati e spiegati con le moderne conoscenze della medicina e vengono validati con il metodo sperimentale con procedure simili a quelle adottate per il farmaco. Non di meno si tratta di rimedi dolci che non ingenerano danno iatrogeno e pertanto sono ben tollerati da tutti adulti e bambini.

Conclusioni sulle varie scuole di omeopatia:

Una dichiarazione di appartenza ad una tra le molte scuole di omeopatia indicata da parte del medico omeopatico, evidenzia esclusivamente una sua carente preparazione. Il medico omeopatico dovrebbe essere formato per tutti i metodi e scuole indicati e scegliere esclusivamente in base alla situazione del paziente quale omeopatia applicare. Dal passato dell’omeopatia provengono una cultura e una informazione ineludilbile, ma dal presente arricchimenti metodologici altrattanto significativi. Ci si augura che nella omeopatia del futuro una divisione preconcetta tra diverse scuole venga superata per il bene dei malati e per rimuovere inutile conflittualità tra medici. L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici e presso il Registro dei medici che praticano   omeopatia, sono una indicazione per il paziente sulla qualità della formazione ricevuta dell’operatore.  L’ omeopatia  non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma stabilisce con esse una virtuosa sinergia.

Dott. Fabio Elvio Farello, Omeopatia a Roma