coliche gassose gassose e nutrizione clinica
La nutrizione clinica dovrebbe affiancare la terapia nelle coliche gassose per favorire le strategie alimentari più idonee a prevenire la loro insorgenza. Per coliche gassose si intende il dolore crampiforme localizzato a seconda dell’origine in diversi distretti viscerali. le coliche gassose sono una forma di dolore che si esprime in due tempi. Il primo movimento doloroso o ascendente si manifesta in modo acuto. Nel secondo movimento o discendente il dolore lentamente si attenua fino a scomparire. Le cause delle coliche gassose sono riconducibili al colon, alle vie urinarie, alle vie biliari o allo stomaco. Le coliche gassose addominali sono frequenti nei neonati dato il fatto della loro ancora incompleta funzione digestiva. Sono da tenere sotto controllo proprio per il fatto che i bambini piccoli non hanno una funzione digestiva completa. Lo svezzamento precoce da latta materno a latte artificiale è spesso una cause rilevante del disturbo. La cura sintomatica convezionale delle coliche gassose si avvale di farmaci antispastici e analgesici. Questa cura è sempre sottoposta ad una diagnosi medica tesa a stabilire le cause del dolore. La causa della coliche gassose deve essere oggetto principale del trattamento oltre la terapia sintomatica. Affrontare le coliche gassose in fase acuta con la sola nutrizione clinica è inconsueto e metodologicamente errato. Durante la fase acuta non bisogna ingerire cibo e sospendere ogni attività. Il senso del dolore addominale è questo. Nella fase acuta il trattamento è farmacologico con analgesici. La nutrizione clinica nelle coliche gassose è invece utile per modificare quelle abitudini alimentari che favoriscono l’insorgenza di spasmi nella muscolatura liscia. Una sequenza nutrizionale con PRAL Potential Renal Acid Load iperacido favorisce infatti gli spasmi. Anche una situazione metabolica caratterizzata da disidratazione e riduzione della capacità digestiva enzimatica favoriscono l’insorgenza di episodi acuti caratterizzati da dolore addominale importante. Fattori emotivi contribuiscono certamente all’insorgenza delle coliche gassose, sopratutto quelli risentiti con una tematica riguardante l’ espusione di disvalori per la vita. Ma modificare le abitudini alimentari del paziente soggetto a coliche gassose resta il primo degli interventi da consigliare.
Pazienti diversi per assetto ormonale, composizione corporea e metabolismo produrrano una reazione diversa al cibo ingerito. Superando definiti limiti, rilevabili strumentalmente, la risposta ad una nutrizione non equilibrata si esprime in una produzione di sintomi vaghi e aspecifici. Tra questi vengono classificati le coliche gassose, la spasmofilia, la stipsi e la riduzione della capacità enzimatica digestiva. In lingua anglosassone questi e altri sintomi vengono denominati MUS ovvero Medically Unexplained Symptoms. La nutrizione clinica per le coliche gassose è calcolata per ristabilire la fisiologia nei seguenti parametri: recupero della idratazione, abbassamento della infiammazione cronica, abbassamento della acidosi, abbassamento della ossidoriduzione, recupero della massa magra, recupero della circadianità nei feed back ormonali e infine della capacità digestiva enzimatica. La nutrizione clinica rappresenta una seria prevenzione di disturbi addominali caratterizzati da dolore. Sebbene si osservi come conflitti emotivi agiscano sullo scatenamento acuto del dolore, lo stress si elimina talvolta con difficoltà e nel frattempo è consigliabile comunque nutrirsi con il preciso intento evitare le coliche gassose. Una sequenza nutrizionale corretta in seguito a indagini idonee a qualificare il soggetto esaminato, contribuisce alla riduzione dei sintomi vaghi e aspecifici e in particolare della situazione metabolica che permette le coliche gassose.
La nutrizione clinica oltre a rappresentare un presidio per la terapia è anche uno strumento di prevenzione importante. La nutrizione e la cura sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici. Il trattamento tramite nutrizione clinica è integrativo di altri strumenti di terapia. La nutrizione clinica richiede, esami strumentali, valutazione dei sintomi e delle cause, diagnosi, conoscenza dei rimedi adatti al paziente, conoscenza di tutte le altre forme di terapia per la quali la nutrizione clinica possa costituire alternativa o integrazione. Pertanto somministrare nutrizione clinica è atto medico e deve essere esercitata da un medico competente. Per la nutrizione clinica si consiglia di rivolgersi a un medico che operi solo tramite la verifica strumentale delle sequenze nutrizionali e delle terapie associate proposte al paziente. Sequenze nutrizionali basate solo sull’esperienza del medico, senza verifica strumentale della composizione corporea e degli altri parametri sono caratterizzate da imperfezioni metodologiche non necessarie. Il trattamento in nutrizione clinica del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale. Al contrario la nutrizione clinica stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Farello, Roma