Fibromialgica: sindrome fibromialgica e omotossicologia
L’ omotossicologia si applica nella sindrome fibromialgica con rimedi drenanti le tossine, decontratturanti e modulanti la risposta infiammatoria, tutti privi di effetti collaterali degni di nota. La sindrome fibromialgica è una malattia caratterizzata da dolore muscolare cronico diffuso associato a rigidità. I pazienti lamentano oltre al dolore cronico, anche disturbi dell’umore, insonnia e astenia. Il dolore della sindrome fibromialgica si manifesta episodico e migrante, ovvero affligge periodicamente settori diversi della muscolatura. La sindrome fibromialgica è maggiormente diffusa in pazienti di sesso femminile e tra gli adulti. I sintomi possono ssere erroneamente attribuiti ad ansia o ipocondria, sopratutto in contesti nei quali si ignorano le caratteristiche e l’esistenza di questa malattia. La sensibilità elevata per il dolore, l’astenia frequente, possono determinare la persona affetta da questa patologia una alterazione delle relazioni di lavoro e della vita affettiva.
Le cause della sindrome fibromialgica non sono ancora ben definite, ma si osserva una relazione con uno stato di stress perdurevole nel tempo, con il clima umido e freddo, con una alimentazione errata e con la sindrome dismetabolica. Per quanto riguarda l’eziologia dolorosa della malattia, si discute anche un ruolo della neurotrasmissione. La diagnosi viene posta tramite la visita medica e la palpazione di trigger points nei pazienti con episodi di dolore sine materia, migrante che perdura da oltre tre mesi. Sono necessari alla diagnosi sopratutto gli accertamenti strumentali per distingure la sindrome fibromialgica da patologie reumatiche, articolari e autoimmuni. Esistono infatti molte malattie che possono emulare i sintomi della sindrome fibromialgica e che meritano altra considerazione e terapia.
Per la sindrome fibromialgica non esiste una terapia farmacologica ben definito, anche se si prescrivono antinfiammatori e miorilassanti. Alcuni medici adottano in terapia antidepressivi o cortisonici, ma questi farmaci debbono essere verificati e usati con estrema cautela. Sopratutto i cortisonici potrebbero infatti aggravare la sindrome fibromialgica. Il movimento moderato regolare e continuativo nel tempo favorisce il decorso. Una percentuale di malati risponde positivamente a determinate tecniche di rilassamento e ai massaggi. Alcuni traggono beneficio da sedute di fisioterapia. Sono da considerare con attenzione le tecniche di agopuntura e esistono altres? approcci basati sulla nutrizione clinica.
Secondo l’ omotossicologia le malattie cliniche sono l’espressione di una strategia biologica comunque tesa alla sopravvivenza. La sindrome fibromialgica rappresenta una risposta adattativa clinica con bersaglio su tessuto muscolare. La comprensione degli eventi fisici e psichici che la hanno determinata è fondamentale in terapia. A livello sintomatico il trattamento con omotossicologia si avvarrà di rimedi con funzione antinfiammatoria e decontratturante. A quest’ultimi verranno generalmente associati a categorie di drenanti omotossinici diverse, scansionate nel tempo. L’ omotossicologia iniettabile ha un ruolo importante nel trattamento delle malattie più impegnative. In questo caso i rimedi sono infiltrati su particolari agopunti coerenti con la sindrome fibromialgica. La terapia con omotossicologia contribuisce a ridurre un eventuale fabbisogno di farmaci per via sistemica. L’ omotossicologia è prescritta e somministrata da un medico esperto. L’iscrizione presso l’ Ordine dei Medici e presso il Registro dei medici che praticano omotossicologia sono una indicazione per il paziente sulla qualità della formazione ricevuta dell’operatore. L’omotossicologia non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma stabilisce con esse una virtuosa sinergia.